FILODIRETTO7 - n. 19 del 1/12/2006
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Banca Toscana, mecenati e collezionisti in Palazzo Vecchio
PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE DI BANCA TOSCANA ALDIGHIERO FINI


Il presidente di Banca Toscana Aldighiero Fini

È stato celebrato nel 2004 il Centenario della fondazione della Banca Toscana anche quale momento di riflessione sul significato della presenza della Banca sul mercato di riferimento, traendone la conferma dell'esistenza di un legame ormai indissolubile su tutti i versanti.
Le strategie attuate non si sono infatti limitate all'operatività creditizia, che pure rappresenta una forte centralità, ma si sono irradiate in un ampio contesto di sviluppo economico agevolando, in primis, le imprese nella faticosa ricerca di una dimensione competitiva.
L'economia della Toscana, del Lazio, dell'Abruzzo, delle Marche, dell'Umbria e delle altre zone ove la Banca opera ha verificato di fatto il suo ruolo di attore sempre più importante nell'interscambio di relazioni a ogni livello.
Nell'ottica di rendere ancora più attuale e stretto il suddetto legame è stato recentemente varato dal Consiglio di Amministrazione il Piano Industriale 2006/2009 che, nel più ampio contesto del Piano del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, ha l'ambizione di rendere la dialettica operativa con la clientela ancor più rapida, comprensibile e arricchita da un fattivo apporto consulenziale.
In altri termini, il Piano inserisce in modo evidente il cliente - famiglia e impresa - al centro di tutto il "meccanismo" operativo.
La stessa struttura della rete periferica è stata variata con lo scopo di avvicinare i nostri operatori ai clienti.
Questa è, dunque, la missione, o meglio, la vocazione della Banca Toscana, che ha valorizzato il suo ruolo economico con contributi di natura socio-culturale testimoniati da restauri di importanti opere d'arte, dalla realizzazione di studi e convegni e dalla pubblicazione di monografie su monumenti, personaggi, luoghi di valore storico e artistico.


Palazzo Vecchio

La scelta concretizzata con il presente volume su Palazzo Vecchio ha il significato di cogliere e sottolineare le origini della Banca, costituita a Firenze nel 1904 con le caratteristiche di azienda di credito plasmata per far fronte alle esigenze specifiche di un territorio rispetto al quale Palazzo Vecchio era ed è il riferimento non solo simbolico.
È da Palazzo Vecchio, del quale oggi magnifichiamo i valori storici e di arte, e quindi dalle fondamenta sulle quali è stata costituita la Banca, che intendiamo riproporre una Banca Toscana più competitiva, più dinamica, più aperta ai bisogni di un territorio sempre più vasto.
Nella scelta del volume su Palazzo Vecchio abbiamo anche considerato che la Toscana tutta è costellata da palazzi pubblici medievali, nati come affermazione dei liberi comuni. Per secoli le campane delle loro torri hanno scandito gli eventi salienti della vita cittadina e testimoniato momenti di lutti e misfatti, momenti di affermazione e gloria.
La storia di Palazzo Vecchio cresce e si sviluppa con il mutare delle forme del potere politico che fin dall'origine vi ha avuto sede: fortilizio per il governo dei priori delle Arti, arena per i giochi politici delle potenti famiglie fiorentine del rinascimento, "fortezza celeste" nella mistica esperienza savonaroliana, ultima difesa delle libertà repubblicane, residenza del principe, sede dei governi e dei ministeri granducali e del Parlamento di Firenze Capitale e, infine, sede del municipio fiorentino. Passaggi che hanno lasciato segni profondi in quell'insieme inestricabile di storia, arte e architettura che gli autori di questo volume hanno sapientemente analizzato.
Nei magnifici apparati decorativi delle sale è rappresentata tutta la nostra regione, pur nel contesto delle cruente guerre che, alla metà del Cinquecento, hanno dato unità allo Stato nel segno di Cosimo de' Medici, primo granduca di Toscana.
Da quel momento a oggi la nostra storia è stata scritta nelle stanze di Palazzo Vecchio, un monumento che può essere "visitato" attraverso la lettura del libro non solo come luogo d'arte di eccellenza, ma anche come occasione di meditazione sulle nostre radici.
La Banca Toscana è lieta di offrire anche quest'anno un volume che testimonia il forte legame che da sempre unisce il giglio del proprio marchio al giglio dello stemma comunale di Firenze.