FILODIRETTO7 - n. 19 del 1/12/2006
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Banca Toscana, mecenati e collezionisti in Palazzo Vecchio
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI BANCA TOSCANA ALDIGHIERO FINI IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME "PALAZZO VECCHIO OFFICINA DI OPERE E DI INGEGNI" EDITO DA BANCA TOSCANA


Aldighiero Fini, presidente di Banca Toscana

Riflettere sul passato, risalire alle origini, verificare la rispondenza della realtà con i propositi e capire i cambiamenti di indirizzo, accertare soprattutto se lo spirito che animò la nascita delle istituzioni è sempre valido o è andato esaurendosi con il tempo.
Sono queste le riflessioni che si dovrebbero sempre fare quando si effettuano importanti trasformazioni che interessano la vita, le istituzioni, le attività imprenditoriali e, naturalmente, anche le banche.
Banca Toscana sta trasformandosi per continuare a rispondere alle aspettative del mercato. Efficienza e certezza nelle risposte, affidabilità, disponibilità e perché no redditività devono trovare il giusto bilanciamento sempre e comunque per assolvere ai compiti di supporto creditizio alle famiglie, alle imprese e alle istituzioni.
Riflettere sul passato e ritrovare le proprie radici vuol dire anche la pubblicazione di questo volume, Palazzo Vecchio Officina di opere e di ingegni. Anche questo "Palazzo del potere" è variato nel tempo sia nelle forme ma, soprattutto, nelle istituzioni che da questo luogo hanno governato a volte la Città, a volte la Regione a volte l'Italia e, perché no, a volte hanno deciso anche le sorti di altri grandi stati europei.
A Firenze, comunque, Banca Toscana affonda le proprie radici e ne è ancora un visibile simbolo la storica sede di Via del Corso "Palazzo Portinari-Salviati" che, guarda caso è stato costruito nello stesso periodo di Palazzo Vecchio dalla famiglia Portinari uomini d'affari e banchieri. Nel periodo Mediceo come Palazzo Vecchio anche Palazzo Portinari-Salviati, dove era nato Giovanni dalle Bande Nere - padre di Cosimo I - fu ristrutturato assumendo quelle linee meno austere e più consone all'ospitalità che, in parte, tuttora mantiene.
E, ai tempi di Firenze capitale del Regno d'Italia, come Palazzo Vecchio fu sede del Parlamento, Palazzo Portinari-Salviati fu Ministero di Grazia e Giustizia. Nel 1921 il Palazzo diventò la sede della Banca Toscana.
Non voglio certo in questo splendido e grandioso salone raccontare la storia di un altro storico palazzo, ma voglio ricordare le radici fiorentine e toscane della Banca e di come, anche nella scelta dei volumi realizzati si vada sempre a ricercare il nostro atavico legame.
E, come ho accennato all'inizio, la riflessione sul passato non deve rappresentare un macigno che ci sbarra il passo ma deve essere di stimolo per rendere migliore il nostro futuro, così come le architetture che, passo passo, hanno cambiato il volto dei nostri palazzi sono servite a preparare spazi più idonei al loro utilizzo pur mantenendo sempre i valori di estetica e di eleganza che li avevano ispirati.