FILODIRETTO7 - n. 21 del 15/12/2006
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Il novecento tra passione e arte
COMPLESSO MUSEALE SANTA MARIA DELLA SCALA

Il Santa Maria della Scala, uno dei più antichi ospedali europei da alcuni anni ha esaurito le proprie funzioni sanitarie ed è stato (e in parte lo è ancora) oggetto di una importante operazione di recupero a fini culturali.
Questo grande complesso, situato nel cuore di Siena, di fronte alla Cattedrale, conserva straordinariamente integre le testimonianze di mille anni di storia, restituendo un percorso che, dall'età etrusca e romana, dal Medioevo al Rinascimento, giunge ininterrotto sino a noi.


Clinica Pediatrica - inizi XX secolo

Una sintesi unica dove si confondono le immagini di civiltà etrusche, pellegrini stanchi, viandanti e malati, nobili signori, imperatori bizantini, bambini abbandonati e confratelli preganti. E sulle tracce di tante suggestioni si alternano monumentali ambienti, angusti corridoi, improvvisi e coloratissimi affreschi con storie di vita, oscure cripte, intrecci di gallerie scavate nel tufo e immensi spazi voltati a mattoni.
Il Santa Maria della Scala non si presta quindi ad una lettura univoca e anche se i più grandi artisti vi hanno lasciato preziose e rare testimonianze, il grande edificio (350.000.000 metri cubi) è soprattutto la splendida sintesi della città e della sua storia. La particolarità consiste proprio in questo: è un contenitore dove architettura, opere d'arte e storia raccontano una vita che continua senza interruzioni da mille anni.
Sorto sulla via Francigena, costituì, come detto, uno dei primi esempi europei di ricovero e ospedale, con una propria organizzazione autonoma e articolata per accogliere i pellegrini e sostenere i poveri e i fanciulli abbandonati. La sua istituzione si deve ai canonici del Duomo, anche se una leggenda medievale senese parla di un mitico fondatore, tale Sorore, calzolaio, morto nell'898.
La gestione dell'importante complesso, prima dovuta ai canonici del Duomo, poi ai frati dell'ospedale, progressivamente si laicizzò e, nel Quattrocento, passò sotto il controllo diretto del Comune.


Santa Maria della Scala - facciata

Grazie ai lasciti delle grandi famiglie della città e alle cospicue elemosine che affluivano nelle casse del Santa Maria, l'ospedale acquistò subito un peso rilevante nell'economia della repubblica senese, nel territorio della quale erano sparse numerose proprietà agricole, dette grance, che hanno costituito per secoli una fonte di sostegno all'intensa attività dell'ospedale.
Il Santa Maria della Scala ebbe un ruolo molto importante anche in ambito culturale, tanto da poterlo giustamente considerare il "terzo polo artistico" della città, insieme al Palazzo Pubblico e alla Cattedrale.
L'impegno di una committenza di questa istituzione prestigiosa anche in campo artistico si è dimostrata fin dall'inizio costante, quasi sempre di altissimo livello e indirizzata verso tutti i molteplici aspetti della millenaria attività svolta dall'ospedale: dal grande ciclo a fresco con le Storie della Vergine realizzato sulla facciata esterna (purtroppo perduto) da Simone Martini, Ambrogio e Pietro Lorenzetti (1335), alla serie di affreschi della grande sala del Pellegrinaio, fino alla decorazione della vasta zona absidale della chiesa dipinta nel Settecento da Sebastiano Conca.
Il nucleo originario del Santa Maria è rappresentato proprio dalla chiesa della Santissima Annunziata, edificata attorno alla metà del Duecento, e sviluppata nella forma attuale alla fine del XV secolo.


Santa Maria della Scala - vista dal retro

Oggi il fulcro centrale dei percorsi museali del Santa Maria è però il Pellegrinaio, costruito nella seconda metà del Trecento, e affrescato quasi un secolo più tardi, con un importante ciclo dedicato alla storia dell'ospedale. Il Pellegrinaio, costituisce non solo una significativa occasione per una lettura storico-artistica di un ciclo quattrocentesco di grande originalità e suggestione, ma anche un'opportunità per ricostruire puntualmente la storia e le funzioni svolte da questo millenario edificio. Sui grandi riquadri delle pareti sono infatti rappresentate per mano di Domenico di Bartolo, Lorenzo Vecchietta e Priamo della Quercia, la storia dell'istituzione e la vita quotidiana all'interno dell'ospedale.
Dal 1995, oltre alla chiesa della Santissima Annunziata e al Pellegrinaio, sono stati progressivamente restaurati e aperti ambienti monumentali come la Sagrestia Vecchia con i dipinti di Lorenzo Vecchietta, la Cappella del Manto con la lunetta di Domenico Beccafumi, la Cappella della Madonna, nonché gli ambienti del fienile medievale che ospita il cantiere di restauro della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, i suggestivi locali della Compagnia di Santa Caterina della Notte e quelli della sede storica della Società di Esecutori di Pie Disposizioni, il museo archeologico e i nuovi spazi espositivi di Palazzo Squarcialupi. L'avventura culturale al Santa Maria della Scala si sta comunque continuamente arricchendo di contenuti e di significati attraverso iniziative, realizzazioni e progetti che porteranno sempre più a caratterizzare l'antico "Spedale Grande" come un riferimento privilegiato per la cultura europea in cui arte, tecnologia, ricerca e servizi vengono indirizzati verso i beni culturali e le numerose applicazioni ad essi collegati.


Il Pellegrinaio - meta XX secolo

PALAZZO SQUARCIALUPI
Il restauro di Palazzo Squarcialupi rappresenta un importante capitolo del progetto di recupero del Santa Maria della Scala, avviato nel 1998. Si tratta di una superficie di circa 3000 metri quadrati che si sviluppa su quattro livelli e accessibile da Piazza del Duomo attraverso l'antica Cappella delle Fanciulle.
Questi suggestivi spazi si sviluppano intorno alla corte con un pozzo seicentesco e si articolano in una serie di atrii a doppia altezza, progettati e reinventati per collegare ambienti in origine non comunicanti, separati e resi poco leggibili da numerosi interventi tardo-novecenteschi dovuti all'uso ospedaliero.
Attraverso gli atrii il visitatore scopre anche un percorso visuale e percettivo, che costituisce il tratto distintivo dell'intervento di restauro: la luce, attraverso le numerose vetrate, si diffonde dall'ultimo piano agli ambienti ipogei adiacenti alla strada interna e ristabilisce un rapporto tra gli spazi. Relazioni forti emergono tra lo Spedale e la città, memori di un legame che è stato nei secoli indissolubile: la facciata e il campanile del Duomo entrano maestosi a far parte di questo gioco di emozioni, incorniciati entro i nuovi ambienti restaurati del Santa Maria della Scala.
Palazzo Squarcialupi venne edificato con ogni probabilità nella prima metà del Trecento per ricavare un'ala appositamente destinata a "spedale delle donne".


Il Pellegrinaio - particolare meta XX secolo

L'adeguamento di un preesistente edificio appartenuto probabilmente alla famiglia Squarcialupi è documentato da una delibera del 1336 quando il Consiglio Generale del Comune concesse al Santa Maria della Scala l'utilizzazione di due vicoli per ampliarne le strutture. È assai probabile che la delibera si riferisca proprio alla costruzione del nucleo tra via del Capitano e Piazza del Duomo, noto con la denominazione di "Pellegrinaio delle Donne" (funzione attestata fin dal XIV secolo), "Spedale delle Donne", "Convento delle fanciulle" e recentemente di "Corsia Marcacci" dal nome di un noto medico.
I lavori, conclusi intorno al 1338, furono promossi dal rettore Giovanni di Tese dei Tolomei. Malgrado i ripetuti interventi subiti nel corso del tempo i primi due piani dell'edificio, mostrano ancora un assetto in buona parte riconducibile al XIV secolo.
I tre piani sono stati destinati rispettivamente a: bar, bookshop e spazi espositivi al piano terra, spazi per convegnistica, workshop e biblioteche al piano superiore, mentre l'ultimo piano è riservato ai grandi eventi espositivi.
Da questa ala del Santa Maria della Scala si godono viste di grande suggestione sul Duomo e sulla campagna senese circostante.


INFORMAZIONI
Complesso museale di Santa Maria della Scala
Piazza del Duomo, 2
53100 Siena
tel +39-(0)577-224811 - 224835
fax +39-(0)577-224829
e-mail: infoscala@comune.siena.it
www.santamariadellascala.com