FILODIRETTO7 - n. 24 del 5/1/2007
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L'UOMO COME ESPRESSIONE DI STORIA, VITA, CULTURA E FEDE
L'arte di Antonio Manzi, tra sculture in marmo, bronzi, graffiti e ceramiche

Antonio Manzi è il cliente più della Filiale 2260 di Lastra a Signa a Firenze della Banca Monte dei Paschi di Siena.
Nato a Montella (Avellino) il 15 marzo 1953, è conosciuto ormai in tutto il mondo per affreschi, disegni, ceramiche,graffiti e grandi sculture in marmo e bronzo esposte anche nel giardino di Boboli a Firenze.
Pittore dall' età di 12 anni ha pubblicato 5 volumi delle sue opere, tra cui l'ultimo, appena uscito che si intitola "Manzi, la ceramica materia e segno 1977-2006" è stato curato dalla storica dell'arte Gabriella Mancini, ed è oggetto di lezioni dedicate alla facoltà di Storia dell'arte all'Università di Bologna, dove 50 studenti porteranno a termine la loro tesi analizzando le sue opere ed il suo rapporto con i maggiori artisti moderni e contemporanei.

Ha aperto il conto corrente presso la Banca all'età di 20 anni, continuando la tradizione di famiglia che ha sempre avuto rapporti con il Monte.
"Ho scelto la Banca Mps perché è molto affidabile, per la tradizione che si porta dietro da secoli e per la "capacità comunicativa" che ha dimostrato di possedere, a tal punto da collocarsi tra i primi istituti di credito nazionali.

Si è dedicato all'arte dall'età di dodici anni, che cosa l'ha portata a intraprendere questa strada?
"Ho sempre sostenuto che "artisti" si nasce e non si diventa, quindi più che una scelta è stata una vera e propria "vocazione" che mi porta a trarre ispirazione, nella parte più significativa della mia arte, dalla ricerca sull'uomo inteso come espressione di storia, vita, cultura, e fede".
La mia vocazione all'arte è completamente da artista autodidatta, non ho frequentato alcun tipo di scuola, e affermarsi in un contesto toscano e nazionale è stato per me molto difficile, in particolar modo per chi come il sottoscritto non ha mai voluto sottostare alle "direttive del mercato dell'arte", scegliendo un percorso autonomo dove la libertà di espressione dell'artista è indispensabile per il suo voler mettersi sempre in discussione".

Tra tutte quelle da lei realizzate, qual è l'opera che più la rappresenta e quale quella che è risultata più difficile da realizzare?
"L'opera più rappresentativa è senza dubbio "il Gobbo" olio su tela eseguita all'età di 15 anni e che rappresenta un punto fondamentale del mio "stile" di artista.
Tra tutte, invece, quella che mi piace di più è il crocifisso in bronzo eseguito per la parrocchia della Natività di Lastra a Signa che ha per me, dal punto di vista dei valori umani e affettivi, un significato particolare in quanto come ben sappiamo è assai difficile essere "profeti in patria".
Le opere più difficili da realizzare sono senza dubbio quelle "monumentali" eseguite in scultura di marmo , in quanto la lavorazione di queste non permette ripensamenti o correzione di errori".

Un consiglio da dare a un giovane artista che vuole intraprendere questa strada.
"Essere sempre se stessi, ed avere l'umiltà di lavorare e lavorare alla ricerca della propria talentuosità.



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