FILODIRETTO7 - n. 22 del 22/12/2006
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NUOVE ESPERIENZE NEL CAMPO DELLE SCIENZE DELLA VITA
Intervista al direttore generale della Fondazione su Siena Biotech e il Parco Scientifico

Prima la presentazione del cantiere della nuova sede di Siena Biotech, la società strumentale della Fondazione Monte dei Paschi, che si occupa di ricerca nel campo delle malattie neurodegenerative, di quelle "orfane" e dei tumori, poi il varo ufficiale della Fondazione Toscana Life Sciences, l'avvio cioè di quel parco scientifico incubatore di nuove esperienze sempre nel campo delle scienze della vita. Un impulso notevole in questo settore che fa di Siena un centro di riferimento nazionale ed internazionale. Ne parliamo con Marco Parlangeli, direttore generale della Fondazione Monte dei Paschi e presidente della Siena Biotech.
Presidente che significato ha questo forte impegno nel settore?
"Il campo delle biotecnologie è oggi uno dei settori privilegiati della ricerca. Ogni scoperta ha un effetto diretto sulla qualità della vita e sul livello dell'assistenza medica. Inoltre è un comparto industriale in grande sviluppo. Ma in Italia siamo ancora indietro rispetto ad altri Paesi e mancano centri d'eccellenza che possano garantire alle aziende un sostegno concreto dalla fase di start up alla brevettazione ed alla produzione di un ritrovato scientifico. La Fondazione Monte dei Paschi, insieme agli Enti locali, ha compreso da tempo che esiste qui a Siena la possibilità di creare un polo importante per l'Italia e l'Europa ed ha destinato notevoli risorse al progetto proprio di Siena Biotech, che prevede un piano di sviluppo sostenuto da circa 72 milioni di Euro di investimenti e che porterà alla realizzazione anche del nuovo complesso di laboratori e uffici di circa diecimila quadrati nell'area di via Fiorentina, attualmente in costruzione".
Un business plan importante. Dove conduce?
"Pur nell'incertezza strettamente connessa alla ricerca scientifica, devo dire che già i primi risultati sono confortanti: abbiamo avuto importanti attestazioni dalla Wyeth Pharmaceuticals, una delle prime realtà al mondo in campo farmaceutico, con cui abbiamo stretto una proficua collaborazione, poi i finanziamenti ottenuti dalla Comunità Europea per ben tre progetti, quindi il deposito già di 5 brevetti relativi al progetto dell'Alzheimer, il finanziamento di una ricerca da parte del MIUR. Tutti passi importanti che ci confortano della scelta fatta".
Come si configura la mission di Siena Biotech?
"Impegnare le sue risorse umane e finanziarie nello svelare gli intimi meccanismi di malattie gravi, identificando nuovi strumenti in grado di controllarle, diagnosticarle e prevenirle. In particolare gli obiettivi strategici della società e quindi dei suoi ricercatori sono lo studio dei meccanismi delle malattie tumorali e neurodegenerative (morbo di Alzheimer, in particolare, e quello di Huntington), gettando le basi tecnico scientifiche perché nuove opportunità di ricerca e di business possano sorgere e prosperare. Tutto questo per avere almeno due effetti positivi per il territorio: uno diretto, di qualificazione e innovazione finalizzata al miglioramento della qualità della vita attraverso la sanità; il secondo, indiretto, riguarda l'incremento di qualificazione e leadership nella ricerca e nell'industria del settore. Le risorse finanziarie e le capacità di selezione dei progetti della Fondazione possono svolgere un ruolo sinergico rispetto a quello dell'attore pubblico ai diversi livelli di governo".

In che modo Siena Biotech si collega al Parco Scientifico?
"La società strumentale della Fondazione Mps ha un proprio percorso autonomo, ma può essere l'elemento di attrazione per altre risorse, finanziarie ed umane, per unire le sue esperienze attuali a quelle appunto del "Parco scientifico". Questa scelta risponde alla visione strategica di una Fondazione protagonista del processo di qualificazione del territorio e dell'economia locale, supportata anche da Banca Monte dei Paschi, da sempre punta avanzata nel ruolo di volano di sviluppo del territorio: ricordo anche che con Banca Mps siamo partner nel Bio Found, una seed capital company creata per supportare finanziariamente le aziende del parco nella fase di start - up. Uno sviluppo che si pone obiettivi socialmente rilevanti: creare reddito, contribuendo al progresso della medicina".
E il Parco Scientifico a che ruolo è chiamato?
"Risponde all'esigenza di sinergie fra settori diversi - ricerca scientifica, finanza di impresa, tecnologie di rete, comunicazione, marketing di settore - che in esso trovano "spazio comune", raccogliendo le singole esperienze e dando loro un'immagine, una organizzazione e l'assistenza per crescere ed affermarsi sul mercato. Un sistema integrato che consente di rendere disponibili tutte le funzioni di cui le imprese singole non sempre sono in grado di dotarsi, soprattutto nella fase di start up: valutazione tecnico-finanziaria dei progetti di ricerca, finanziamenti pubblici nazionali ed europei, venture capital, individuazione delle risorse umane, brevettazione, trasferimento tecnologico, intelligence e product strategy, controllo di qualità".