FILODIRETTO7 - n. 35 del 23/3/2007
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IL MERCATO DELL'ARTE
Piccolo vademecum per i non addetti ai lavori

Non ci si dovrebbe accostare al collezionismo o anche all’acquisto occasionale di quadri senza essere sufficientemente informati quando si vuole rendere conveniente il binomio arte-denaro. Se si ritiene di non essere inizialmente preparati, ci si deve affidare alla consulenza specialistica di un esperto, il quale non solo conosce le variabili economiche del mercato, ma sa intuire le tendenze emergenti ed i pittori nuovi che presentano ampi margini di rivalutazione. Di seguito, tuttavia, verranno segnalati alcuni elementari e diffusi accorgimenti che potrebbero essere di aiuto e supporto nell’ambito delle transazioni in beni a contenuto artistico. Per fare un buon investimento è necessario che l'opera acquistata, anche se di una firma non famosa, sia di buona qualità: bella in primo luogo nell'ambito della produzione e dello stile pittorico dell'artista da noi scelto, prestando attenzione al soggetto e alle dimensioni che non dovrebbero essere troppo piccole, né troppo grandi. Nel primo caso per il godimento visivo dell'opera, nel secondo per problemi d'ambientazione che fanno perdere valore ai quadri troppo ingombranti. Naturalmente si può derogare a questa regola se capita un bellissimo quadro di più piccole o più grandi dimensioni, le quali - si ricorda - sono spesso determinanti per la definizione del prezzo. Nel collezionismo d'autore gli unici referenti devono essere gallerie serie e operatori preparati e affidabili con la loro competenza. Accingendosi a comprare un quadro d'autore di un certo impegno è buona regola richiedere il parere di un vero esperto che saprà valutare opportunamente la qualità dell'opera e la convenienza dell'investimento. Generalmente sono essenzialmente due le motivazioni che potrebbero spingere una persona ad investire in opere d'arte:

  • un gusto raffinato e l'apprezzamento di oggetti d’antiquariato ben fatti che abbiano un'esclusiva finalità di arredamento;
  • il desiderio e la volontà d'investire il proprio denaro nel mercato dell'arte con finalità legate alla possibilità di rivalutazioni dell’opera comperata.

Nel primo caso ci si potrebbe anche limitare all'acquisto di opere realizzate in ambito locale o provinciale sapendo d'investire, con la sola intenzione di arredare la propria casa in modo gradevole ed elegante. Nel secondo caso siamo in presenza di collezionisti disposti a spendere per un quadro somme più significative o notevoli, puntando esclusivamente su artisti già noti ed affermati in campo nazionale. Una terza via consiste nella scelta di artisti emergenti o sottovalutati, dai prezzi ancora avvicinabili e particolarmente convenienti. Artisti che sappiano gratificare il buon gusto di chi vuole arredare, ma capaci anche di rivelarsi un investimento col passare degli anni. La terza via è certamente la meno facile da intraprendere: sono necessari l'occhio sottile, buone informazioni ed un pizzico di intuito.



Alcuni spunti per determinare il valore di un dipinto

Molteplici e, a volte, complesse sono le motivazioni che determinano il valore di un’opera d’arte o che stabiliscono i parametri commerciali attraverso cui si valuta un quadro. In Italia di mercato artistico vero e proprio si può cominciare a parlare solo all'inizio degli anni sessanta e le pochissime Gallerie allora esistenti si moltiplicarono di numero, soprattutto nelle grandi città dove era più facile trovare opere particolarmente significative. Nello stabilire il prezzo di un quadro si tiene conto dei valori commerciali raggiunti da un pittore che dipendono, in primo luogo, dall’ambito territoriale in cui egli è conosciuto (locale, provinciale, regionale, interregionale, nazionale, internazionale). Fissato il livello di appartenenza territoriale, il mercato attribuisce ai dipinti su tela eseguiti con colori ad olio o acrilici la più alta valutazione, poiché questo tipo di quadri ha una durata pressoché illimitata, è abbastanza facile da trasportare e installare, supponendosi inoltre che l’autore si sia impegnato sulla tela più di quanto avrebbe fatto per uno schizzo. Nella stima finanziaria, dopo i dipinti, seguono le opere su carta: i disegni a tempera, a china o matita, il pastello e l’acquarello. Il periodo di esecuzione può essere determinante in molti casi: un disegno o un piccolo quadro di Picasso del periodo blu o rosa costano molto più di un suo grande olio degli ultimi anni. Anche la tipicità è un elemento essenziale, poiché un bravo artista è riconoscibile dallo specifico segno pittorico, dai colori adoperati, per certe atmosfere espressive, ma soprattutto per alcuni soggetti rappresentativi che lo hanno reso celebre. Quindi di un pittore la piacevolezza del soggetto, le dimensioni, la tipicità costituiscono gli elementi determinanti nell’oscillazione dei prezzi. Chi non desidera investire cifre importanti un certo impegno nel dipinto su tela di un artista affermato, può mirare alla sua produzione su carta. E’ il mercato dei disegni e della Grafica numerata un settore assai interessante e remunerativo nella proporzione dei soldi spesi.


Gli spunti proposti nell’articolo vogliono essere un semplice ed elementare contributo, a carattere divulgativo, circa alcuni aspetti del mondo dell’arte e le proprie dinamiche. Non rappresentano, quindi, assolutamente posizioni esclusive o definitive ma recepiscono opinioni e orientamenti commerciali e culturali largamente diffusi e consolidati, sulla base di pubblicazioni e articoli autorevoli.

Leonardo Papi