FILODIRETTO7 - n. 34 del 16/3/2007
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IL PARCO SCULTURE DEL CHIANTI
Arte e natura alle porte di Siena



Forse non tutti sanno che a qualche minuto da Siena è possibile raggiungere una meta turistica inconsueta e degna di attenzione, il Parco sculture del Chianti di Pievasciata, uno dei rarissimi casi in Italia di complessi all’aperto ospitanti esempi di scultura contemporanea.
Il parco, nato per volontà di Piero Giadrossi, coniuga un contatto schietto e immediato all’arte del nostro tempo – lontano dagli intellettualistici approcci che rendono il contemporaneo tanto ostico al pubblico– all’immersione in uno sfondo naturalistico fra i più stimolanti, un bosco di notevole estensione dove si possono apprezzare le più diverse specie di alberi e funghi.
Il visitatore ha quindi la possibilità di passeggiare godendo di suoni e rumori tipici della natura toscana e in contemporanea visionare e toccare con mano sculture “site specific”, appositamente studiate per il luogo, che dialogano con la natura senza prevaricarla, con un gioco di esaltazione reciproca.
Gli artisti che hanno dedicato il loro lavoro al bosco, sia uomini che donne, provengono da ben 22 paesi differenti.
Alcune indicazioni e immagini visibili sul sito www.chiantisculturepark.it danno una piccola idea della varietà di opere, tra cui si possono segnalare la malinconica “Fede e Illusione” dell’indonesiana Dolorosa Sinaga, il potente e luminoso “Energia” del celebre scultore greco Costas Varotsos, o, per fare alcuni nomi italiani, il coloratissimo arcobaleno infranto di Federica Marangoni e la primitiva ma allo stesso tempo classicissima “Pietra sospesa” del senese Mauro Berrettini.

Altri artisti hanno scelto invece di collocare le loro opere al di fuori della struttura del parco, accanto alla Galleria d’Arte “La Fornace” – nata appunto da un’antica fabbrica di mattoni – dove fanno mostra di se’ le simpatiche mucche colorate di Vincent Leow, la sintetica ed efficace ballerina “Xaris” di Adriano Visintin o la colonna che costituisce l’”Omaggio a Brancusi” dello scultore statunitense Benbow Bullock.
Questi sono solo alcuni degli artisti di fama internazionale che hanno prestato la loro opera al parco, unendo nei loro lavori intenti di ogni genere, di denuncia sociale e politica, di omaggio alla tradizione chiantigiana e senese, in alcuni casi di semplice ironia, spesso fornendo originali apporti culturali legati alla storia dei propri paesi.

Ai gruppi è offerto un servizio di guida in quattro lingue – inglese, francese, tedesco e ovviamente italiano – e la possibilità di partecipare a degustazioni di prodotti tipici delle fattorie della zona, previo accordo.

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