FILODIRETTO7 - n. 19 del 1/12/2006
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PIERO SADUN, ARTISTA ECLETTICO E PARTIGIANO
Acquistato un olio del pittore senese scomparso nel 1974

Un nuovo acquisto va ad arricchire la collezione di opere d'arte della Banca a cui si aggiunge un'opera non solo di rilevante interesse culturale ma anche storico e politico.
Si tratta di un olio su tela di Piero Sadun che si trova presso una Galleria d'Arte di Bologna. La prestigiosa opera, datata 1965, č stata esposta nello stesso anno alla V Rassegna di Arti Figurative di Roma e del Lazio e fa parte dei dipinti del periodo astratto dell'artista.

Piero Sadun nasce a Siena l'11 novembre 1919 da famiglia di antiche origini ebraiche, frequenta contemporaneamente il liceo classico e lo studio del pittore Giunti. A Firenze segue le lezioni di pittura di Primo Conti e poi di Memo Vagaggini. Nel 1940 affresca l'ex Certosa di Pontignano e da allora fino alla fine della guerra tutte le sue opere saranno firmate T. Duna. Nel 1941 illustra il poemetto in prosa: "Cittā dell'uomo" di Mario Verdone. Nel 1943 raggiunge le formazioni partigiane sulle montagne aretine e sono di questo periodo i suoi "Disegni sulla Resistenza". Nel 1946 realizza la prima mostra personale a Siena all'Accademia degli Intronati. Sadun vince importanti premi e concorsi in tutta Italia, due borse di studio in ambito europeo ed č presente a molteplici mostre ed esposizioni sia collettive che personali. Nel 1966 insieme ad altri artisti contemporanei costituisce un gruppo che dette vita alla Rivista "Qui Arte Contemporanea". Dal 1949 al 1969 č spesso richiesto dal coreografo A. Millos per la realizzazione delle scene ed i costumi di balletti per il Teatro dell'Opera di Roma. Dopo una lunga malattia muore a Siena il 22 novembre del 1974. Artista eclettico, Piero Sadun passa da un primo naturalismo alla fase espressionistica, all'analisi cubista ispirata dal soggiorno parigino, fino all'adesione al tonalismo morandiano che fonda la sua successiva astrazione.