FILODIRETTO7 - n. 17 del 17/11/2006
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Sviluppo e competitività, è finita l'epoca degli interventi a pioggia
INVESTIMENTI E RICERCA, LA CARTA GIUSTA PER LE IMPRESE
Presentato a Firenze il 5° rapporto MET su come sono stati utilizzati gli interventi a supporto delle imprese da parte delle istituzioni pubbliche nel 2005

I lavori sono stati aperti da Francesco Saverio Carpinelli, Presidente MPS Banca per l'Impresa che ha commentato " l'incontro odierno si svolge in un quadro migliore, rispetto agli altri anni, per l'economia italiana, in particolare per l'export. Anche se, pur essendoci in Toscana casi virtuosi di delocalizzazione e passaggi generazionali si fanno ancora bassi investimenti in ricerca e di innovazione. Inoltre, per continuare a crescere, in Toscana come in Italia abbiamo bisogno di un mercato aperto per far fronte alle forti pressioni della concorrenza internazionale e le banche devono migliorare le proprie performance e lavorare sull'offerta di prodotti sempre più innovativi". Per Giuseppe Mussari, Presidente Banca Monte dei Paschi di Siena, "è necessario continuare a lavorare per controllare la differenza di dinamicità tra il comparto privato e l'amministrazione pubblica nel suo complesso. Tempi e responsabilità sono due variabili fondamentali per aumentare il livello di competitività che a noi manca. Avere una scansione temporale certa, sapere l'inizio e la fine di un processo e assunzione piena delle proprie responsabilità, sono i punti di forza di paese moderno capace di guardare anche oltre i confini nazionali".
Raffaele Brancati, presidente di Met, ha affrontato i due temi centrali della domanda e dell'offerta delle politiche di sostegno alle imprese da parte delle istituzioni. Per Brancati, contrariamente a quanto si pensa, la domanda per la finanza innovativa è molto alta sia in Toscana sia in Italia. Calano le risorse, ma la quantità di domanda è ancora elevata.
C'è il rischio che le risorse vengano investite massicciamente in strumenti che non sono decisivi per le imprese. Quindi è necessaria più oculatezza e più selezione.
Dello stesso parere il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, per il quale è giunto il momento di non lavorare più con gli interventi a pioggia. "C'è bisogno di qualcosa di più e di diverso. Noi regioni rispondiamo in modo meccanico e con scarsa selettività - ha detto Martini -. Dobbiamo cambiare, ma dobbiamo fare anche un fronte comune". Martini fa anche critiche alla politica: "C'è una visione da parte dei politici secondo i quali se devo scontentare Tizio o Caio non scelgo, ma do metà a uno e metà all'altro. Anche se poi sono consapevole di non avere utilizzato al meglio le risorse. Questo deve cambiare. Ma la scarsa selettività c'è anche nelle domande delle istituzionali territoriali, delle categorie industriali, delle università, delle banche. In alcuni casi, e penso ai piani di sviluppo territoriale, la provincia riceve i progetti dei comuni e non fa altro che metterli in una lista e li spedisce così come li ha ricevuti alla Regione, senza alcuna selezione o intervento".

Secondo il rapporto MET nel 2005 sono stati erogati 4,9 miliardi di euro. I risultati dell'analisi disegnano una politica industriale italiana quasi interamente assorbita da due obiettivi: uno generalista, di sostegno agli investimenti per il 60% circa del totale delle risorse; l'altro è orientato al sostegno dell'innovazione e della ricerca delle imprese con circa il 20% delle erogazioni.

Per la Toscana il rapporto MET analizza, in particolare, i flussi di risorse erogati e richiesti dalle imprese toscane. Nel 2005 le imprese del settore industriale hanno beneficiato di un flusso di spesa complessivo pari a circa 120 milioni di euro che rappresentano nell'ultimo anno circa lo 0,6% del valore aggiunto industriale, il valore più basso tra le regioni italiane dopo quello del Veneto, e il 3,7% degli investimenti fissi lordi nell'industria. Lo strumento più utilizzato dalla regione è rappresentato dalle misure relative agli aiuti allo sviluppo precompetitivo e all'innovazione tecnologica, tutela ambientale, innovazione organizzativa, innovazione commerciale e sicurezza sui luoghi di lavoro. Le erogazioni a livello regionale sono state pari a 16 milioni di euro nel 2005, registrando una flessione della spesa paria al 68% rispetto al 2004. Il governo regionale per affrontare il periodo di recessione vissuto dal settore produttivo toscano ha puntato prima di tutto sulla ricerca e sull'innovazione (44,9%), sul rafforzamento della struttura delle imprese e dando sostengo ai processi di internazionalizzazione. Questi interventi economici collocano la Toscana ampiamente al di sopra della media nazionale (25,3%).