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Libri in vetrina...
MITRA E COMPASSO, IL LIBRO DEL GIORNALISTA STEFANO BISI Storia dei rapporti tra Massoneria e Chiesa da Clemente XII a Benedetto XVI
Sabato 24 febbraio, a Firenze, il presidente Giuseppe Mussari ha presentato il libro di Stefano Bisi sui rapporti fra Chiesa e Massoneria che mette in risalto il ruolo tutto sociale e politico svolto dalla Massoneria nel corso di oltre un secolo e mezzo di vita nazionale e pone come questione tutt'ora attuale la laicità della persona e dello Stato.
Il volume verrà nuovamente proposto al pubblico sabato 3 marzo nella Sala Pegaso dell'Amm. Provinciale di Grosseto, in piazza Dante Alighieri alle ore 16.30 e sarà in libreria a partire dall'8 marzo.
Ecco l'articolo di Maurizio Boldrini che commenta il libro e ne dà un'ambientazione storica e culturale.
"La vicenda della Massoneria dovrebbe essere classificata anzitutto come storia politica", scrive Roberto Barzanti nel rileggere criticamente, per la rivista L'Indice,"La Massoneria", il complesso volume pubblicato da Einaudi negli Annali della Storia d'Italia . Ha ragione. Per troppo tempo l'oscurità ha prodotto quella mancanza di conoscenza che ha alimentato pregiudizi e incomprensioni e impedito, così, di far cogliere criticamente il ruolo svolto dalla Massoneria nella storia dell'Italia moderna.
Il libro scritto da Stefano Bisi, Mitra e Compasso, (Protagon Editori) contribuisce in maniera rilevante a ragionare su alcuni dei passaggi più complessi che sono all'origine della "oscurità massonica", come la Bolla con la quale Papa Clemente XII scomunica, nel 1734, i massoni. Di quell'atto, vera e propria genesi delle future e secolari incomprensioni tra Massoneria e Chiesa, Stefano Bisi non solo riporta ampi stralci ma ne dà anche una lapidaria interpretazione: "I motivi di tale condanna - scrive - sono di due tipi:dalle associazioni cattoliche deriverebbe un grave nocumento alla tranquillità degli stati, in alcuni dei quali sarebbero state messe al bando, l'unione di diverse religioni può contaminare coloro che professano la fede cattolica. Insomma c'è soprattutto una ragione di stato nella condanna pontificia…"
Il costo della laicità di Stefano Bisi ha prodotto un lavoro di tesi, poi diventato libro, nel quale - con il gusto tutto giornalistico di chi sa cavalcare la storia con la leggerezza dello scrittore di pamphlet - mette in risalto, dunque, questo ruolo tutto sociale e politico svolto dalla Massoneria nel corso di oltre un secolo e mezzo di vita nazionale e pone come questione tutt'ora attuale la laicità della persona e dello Stato. Non a caso Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, sottolinea nella prefazione che il volume può essere visto anche come "un contributo per tutti coloro che vogliono superare steccati e riflettere concretamente sul percorso fatto e da fare per la costruzione di una società migliore, nella quale il rispetto reciproco tra gli uomini liberi e di buona volontà prevalga su tutti i fondamentalismi".
Il libro si sviluppa lungo l'asse del rapporto tra la Massoneria e la Chiesa, con un supporto iconografico completo e anche raro. Nella ragnatela di questo rapporto si rintracciano molti dei tormenti che ancora impediscono un completo dispiegarsi della laicità dello Stato. E si capisce quanto alto sia stato il costo della laicità e quanta strada vi sia ancora da percorrere per giungere al rispetto reciproco, partendo da una conclamata volontà di non ingerenza. Un segnale in questo senso il libro lo ha dato, al di la delle pagine scritte, quando nel presentarlo intorno ad un tavolo si sono seduti prelati e esponenti dei movimenti politici di sinistra, cioè preti e mangiapreti, come si sarebbe detto un tempo. Magari al tempo di Pio IX, quando anche per effetto della breccia a Porta Pia, i dissapori tra massoni e prelati cattolici raggiunsero il culmine tanto che, racconta Stefano Bisi: "quando il suo feretro viene trasportato nella notte tra il 12 e 13 luglio dal vaticano al cimitero del Verano, alcuni massoni lanciano pietre contro le sue spoglie tra un coro di bestemmie e canzoni oscene. Il culmine della manifestazione si raggiunge, però, al passaggio del corteo funebre sul ponte di Castel Sant'Angelo quando al grido di "morte al papa, morte ai preti", i massoni tentarono addirittura di gettare il feretro nel Tevere".
Vicende dei giorni nostri da quella originaria "condanna" di Papa Clemente XII ci si addentra, specie nella lungo periodo della costruzione dell'unità nazionale, in un sistema di relazioni fatto di opposti estremismi anche perché è la stessa società che per effetto della rivoluzione industriale comincia a viaggiare ad una velocità prima impensabile, gettando sul tavolo dei politici e dei religiosi questioni che tutt'ora sono irrisolte: dal relativismo all'insegnamento della religione nelle scuole, dal concordato alla procreazione assistita. A leggere con attenzione la ricerca di Stefano Bisi emerge lo snodarsi di temi antichi e moderni; un altalenare di questioni che farà storcere la bocca a qualche storico di professione ma che permette al lettore (che in questo caso, data partecipazione etica dello scrivente si deve intendere anche come "cittadino") di entrare nel cuore di vicende che a tutt'oggi ancora ci travagliano. Una sorta di breviario laico che torna comodo se ti metti a cercare di capire, in profondo, lo stesso "Caso Welby" o se tenti, come nel mio caso, di guardare alla Massoneria senza più le nebbie ideologiche e cerchi di capirla per quella che realment6e è stata ed è, nel bene e nel male.
Storie e personaggi si susseguono nelle pagine e scorrono come colonne di articoli che compongono la pagina di una storia che si trasforma in cronaca (in genere, si sa, è il contrario). Ora i riflettori si accendono sui Grandi Maestri e altri importanti esponenti che hanno guidato la Massoneria dal Risorgimento alla nascita del movimento operaio, dalle tenebre del regime fascista fino alle libertà democratiche della nostra contemporaneità: Ernesto Nathan - mai dimenticato sindaco di Roma - Domizio Torrigiani, Giovanni Becciolini, Giordano Gamberini, Lino Salvini, Lando Conti- sindaco di Firenze assassinato dalle Br - Morris Ghezzi. Ora alla ribalta salgono i Papi che hanno fatto o accompagnato la Storia: Clemente XII, Pio IX, Leone XIII, Pio XII, Papa Giovanni, Giovanni Paolo I e II, Papa Wojtyla e Benedetto XVI. Altri personaggi, dall'epico alone, non vengono raccontati a tutto tondo ma appena sfiorati, come se la cronaca non ce la facesse a regger l'urto della leggenda (Mazzini e Garibaldi, Mozart e Allende).
Un'ultima annotazione. Il libro di Stefano Bisi si inserisce in un rifiorire di studi sui tanti e diversi aspetti della Massoneria e ad essi, seppure non volutamente, si lega. Alcuni dei più recenti studi hanno infatti per oggetto gli stessi temi e personaggi. Penso non solo alla già citata "Storia della Massoneria" della Einaudi ma anche al recentissimo "Ricordi della vita e dei tempi di Ernesto Nathan" pubblicato dalla Pacini-Fazi per conto della Domus Mazziniana di Pisa o lo sfizioso volume in cui Lidia Bramani ci svela un già noto "Mozart massone e rivoluzionario" intento però- ed è questa la novità- a tentar di dar vita a una società segreta ispirata ai valori fondamentali della tradizione massonica. Tutte pagine che dovrebbero servire a saperne di più della Massoneria e delle sue pratiche, rimaste oscure per costrizione e per volontà. Dovrebbero servire a farla conoscere e farla capire, compito che l'attuale Gran Maestro, Raffi, e l'autore del libro, Bisi, sembrano intenzionati a perseguire con caparbietà.
Maurizio Boldrini, volume pubblicato da Einaudi negli Annali della Storia d'Italia
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