FILODIRETTO7 - n. 32 del 2/3/2007
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ACETO, IL RE DELLA PIAZZA
"Nessuno al Palio di Siena è riuscito a fare ciò che ho fatto io ed anche i miei avversari non possono che riconoscere che sono stato il migliore"

Andrea De Gortes è il Cliente più della filiale della Banca Mps di Asciano in provincia di Siena. Nato ad Olbia nel maggio del 1943 si trasferisce molto giovane in Toscana dove si mette in luce nelle corse di cavalli nella provincia di Siena, naturali "trampolini di lancio" verso la grande rassegna senese dove esordì nel Palio del 2 luglio 1964 Aceto è il fantino del Palio più vittorioso del secolo, con 14 vittorie che gli sono valse l'appellativo di "Re della piazza".
Nel 1996 si ritira dalla carriera di fantino per dedicarsi all'allevamento di cavalli ad Asciano, nei pressi di Siena.

Come è nato il tuo rapporto con il Monte?
Sono cliente del Monte da due anni, da quando ho conosciuto il direttore della filiale di Asciano. È una persona che sa lavorare ed è stato bravo a convincermi. Ora sono cliente con mia moglie e con la mia famiglia e ci troviamo bene.

Come mai hai deciso di venire in Toscana?
Esclusivamente per correre il Palio di Siena. Avevo sentito parlare molto del Palio e volevo correrlo a tutti i costi. Così sono sceso in piazza la prima volta per il Palio di Provenzano (2 luglio) nel 1964 nel Bruco. Di quella carriera ricordo l'impressione che ebbi dei "contradaioli". All'epoca non capivo lo spirito del Palio e vedere il modo in cui i senesi vivono questo evento mi colpì molto, compreso il fatto che allora picchiavano i fantini! Ora però i fantini non li picchiano più.

Quando la prima volta a cavallo?
Ho iniziato seriamente ad andare a cavallo a 16 anni a Roma facendo la scuola da fantino. Ma la prima volta che ho montato è stata a 9 anni, in Sardegna, con i cavalli che avevo nella fattoria di famiglia. Facendo i piccoli lavori in fattoria ho capito che la mia passione erano i cavalli ed ho poi cercato di far diventare questa passione un lavoro.

Perché il nome "Aceto"?
Sono così di carattere, un po' aspro come l'aceto. Poi, a differenza dei miei amici, a me non piaceva il vino ma bevevo l'aceto. Così ho scelto questo nome che mi ha segnato per tutta la vita.

Hai detto: "Nessuno al Palio di Siena, almeno in quello dei tempi moderni, è riuscito a fare ciò che ho fatto io ed anche i miei avversari non possono che riconoscerlo" Quando hai capito che potevi essere il "migliore"?
Avevo capito che a differenza degli altri ero molto bravo nella lotta psicologica prima di arrivare al canape. Come Cassius Clay, cercavo di demoralizzare gli avversari prima della mossa e quasi sempre ci riuscivo. Questo era il mio punto forte che mi rendeva diverso dagli altri fantini.

Ti manca la sensazione di scendere in Piazza?
Mi manca come sensazione, ma quando ho lasciato avevo già una certa età e non era più facile per me sopportare i ritmi del Palio, che sono molto duri.

L'anno scorso sei stato uno dei protagonisti dell'Isola dei Famosi, cosa ricordi di questa esperienza?
È stata una bella esperienza, ma anche molto difficile perché andare a stare senza mangiare non è facile. "Il pesce era diventato furbo e non si faceva prendere". Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quanto cibo sprechiamo nelle nostre case. Pensavo "se avessi solo quanto spreco a casa, starei a posto", e quando sono tornato a casa ho cercato di evitare gli sprechi. Nel complesso, a parte la fame, l'esperienza è stata positiva in un'isola molto bella e incantevole.