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ARTE E BANCHE, UNA SINERGIA SEMPRE PIU' FORTE A Milano con Open Care per la valorizzazione dei patrimoni artistici
Il 15 febbraio 2007 nella sede de Il Sole 24 Ore a Milano si è tenuto il convegno "Gestione e valorizzazione del patrimonio artistico di proprietà degli Istituti Bancari" organizzato da Open Care-Servizi per l'arte.
Professori universitari, assessori, giornalisti, esponenti dell'Abi e curatori delle singole raccolte di banche e fondazioni bancarie (Fondazione Cariplo, Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesasanpaolo, UniCredit) si sono confrontati su problemi e progetti di ampio respiro con l'obiettivo di fare il punto sulla situazione dell'attività delle banche italiane riguardo al patrimonio d'arte per trovare strategie comuni per una loro ottimale valorizzazione.
Di seguito riportiamo l'intervento dell'avvocato Pasquale Cappelli, responsabile della Segreteria Generale, che ha rappresentato la Banca in questo prestigio consesso.
La memoria storica di una città: la collezione della Banca Mps
Siena e la Banca Monte dei Paschi: un rapporto strettissimo, quasi indissolubile, lega da secoli la città all'Istituto Bancario. Il Monte dei Paschi vanta anche un altro primato: quello di aver tenuto, fin dalle origini, un vincolo molto fecondo con i maggiori artisti di ogni epoca. Sin dal Rinascimento, infatti, il Monte ha commissionato e poi collezionato opere d'arte, che oggi costituiscono un prezioso ed importante nucleo di arte senese.
Della collezione fa ancora parte un affresco che nel 1481, a soli 10 anni dalla Fondazione del Monte, fu commissionato ad un celebre artista dai primi Conservatori del Monte; quell'affresco dipinto da Benvenuto di Giovanni (1436 - 1518) è il più evidente manifesto delle origini e degli scopi umanitari del Monte e del suo legame con la città. Il Monte si insediò in Siena nel palazzo nel quale ancora oggi si trova la sua sede storica: nell'imponente Rocca dei Salimbeni, antica famiglia di banchieri e mercanti senesi. L'attività di questo primo Monte proseguì poi con maggiore impulso a partire dalla seconda metà del 1500 quando il Monte fu dotato dai Medici di rinnovate risorse e nuovi statuti e ai suoi amministratori fu persino concessa la giurisdizione penale nei confronti dei propri dipendenti e clienti. Questo brevissimo passaggio storico si è reso indispensabile, non tanto per sottolineare le origini della Banca quanto per meglio comprendere la genesi del rapporto Città-Banca nello scorrere dei secoli, anche per i riflessi che lo stesso ha manifestato sul versante artistico. Del resto il fervore artistico che ha sempre caratterizzato la vita della città, specie nel campo delle arti figurative, appare senz'altro riconducibile a situazioni logistiche e temporali che promuovevano in Siena l'arte e richiamavano dall'esterno tutta una serie di artisti che certamente ritenevano la città luogo di particolare interesse. C'è chi attribuisce tutto questo, come motivo remoto, alla prossimità della via "Francigena" che collegava Roma ai Paesi del Nord, snodo fondamentale per i traffici dei mercanti e banchieri sempre molto attivi in città; C'è chi sottolinea l'importanza della presenza di una classe economica, i mercanti e i banchieri, che amavano dimostrare il loro potere economico, commissionando opere ad artisti di chiara fama. Certo è che nella città hanno sempre trovato terreno fertile veri e propri cenacoli d'arte che hanno dato lustro alla Città ed al suo territorio così come possiamo ancor oggi ammirare. Anche il Monte non si è sottratto a questo retaggio storico, a questo singolare "costume". Infatti la formazione della sua collezione è frutto di una stratificazione storica di committenze e acquisti che ha assunto, a poco a poco, la fisionomia di una vera e propria raccolta. E così, dopo le numerose committenze dei secoli lontani, si è consolidata la volontà di ampliare questa collezione attraverso acquisti mirati. E questa è storia recente: legata alla presa di coscienza dell'utilità che avrebbe potuto avere per Siena e per la sua storia una pinacoteca da affiancare ai più importanti musei cittadini. Anche per questo motivo, intorno agli anni'70, nel quadro dei grandi lavori di ristrutturazione della sede storica della Banca, furono previsti spazi appositamente destinati ad ospitare una struttura museale. La Banca ha così potuto dare avvio in maniera sistematica a nuove importanti operazioni di carattere culturale, rivolgendo l'attenzione alle numerose opere d'arte di ambito senese che, per motivi diversi, erano ormai "emigrate" fuori dei confini della città e non solo. L'obiettivo quindi è stato quello di contribuire a rendere sempre più consistente la rappresentatività della scuola artistica di Siena, considerata fin dai suoi esordi una delle più significative nella storia della cultura figurativa del nostro paese. Nel corso degli ultimi decenni è stata così messa insieme una collezione di dipinti, sculture e arredi di scuola senese dal XIV al XIX secolo che è venuta ad aggiungersi ai celebri musei senesi, dall'Opera del Duomo al Museo Civico, dalla Pinacoteca nazionale al museo della Società di Esecutori di Pie Disposizioni, dai Musei di Contrada al Museo diocesano fino alla Collezione Chigi, gran parte della quale di proprietà della Banca. In linea con queste finalità la collezione si è sviluppata negli anni in modo da offrire al visitatore una panoramica degli artisti che lavorarono nella città nell'arco di cinque secoli, principalmente pittori, ma anche molti scultori e senza trascurare gli artisti delle cosiddette arti minori. Oggi la Collezione è composta da 16.250 opere che coprono i campi della pittura della scultura e della grafica, con un cospicuo numero di mobili, suppellettili, arredi sacri ed oggettistica varia raccolti nel corso dei secoli, nonché una significativa collezione di monete molte delle quali risalenti all'antico Stato senese. A questa devono aggiungersi 2898 opere della Collezione Chigi Saracini acquistate dalla Banca dal Conte Guido Chigi Saracini nel 1958. Ma quello che forse è l'aspetto che è giusto mettere più in evidenza non è tanto la ricchezza e la vastità di questa collezione, ma lo spirito che ha da sempre animato tutti coloro che nel tempo hanno ideato, voluto, realizzato e incrementato questa collezione. L'idea portante della Banca è sempre stata quella di utilizzare risorse per portare nuovamente a Siena opere d'arte che qui furono create, ma che nel corso dei secoli se ne erano allontanate; in altre parole e per concludere con l'importante intento di concorrere a conservare la sua e la memoria storica della Città che l'ha fondata.
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