FILODIRETTO7 - n. 7 del 8/9/2006
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PIANO INDUSTRIALE DI BANCA AGRICOLA MANTOVANA 2006 - 2009


Il presidente Tonini
Il presidente Emilio Tonini

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Agricola Mantovana ha discusso ed approvato nella seduta di martedì 25 luglio scorso il Piano Industriale 2006 - 2009 presentato dal Direttore Generale Claudio Pieri.

In analogia con quanto effettuato dai vertici della Capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena, anche il Presidente ed il Direttore Generale di BAM hanno voluto presentare ai colleghi del Gruppo una sintesi delle linee guida e degli obiettivi economico-patrimoniali del Piano Industriale, coerente con quello strategico del Gruppo MPS.

Riguardo alle dinamiche di conto economico gli obiettivi a fine piano prevedono un margine di intermediazione di 601 milioni di euro (di cui circa 345 di margine di interesse) e costi operativi complessivi pari a 329 milioni, con un cost - income, con ammortamenti, del 54,8% (-11,4 p.p. rispetto al 2006). La crescita media annua (CAGR) prevista per il margine d'intermediazione è del 7,9%.

L'utile netto nel 2009 sarà di circa 142 milioni di euro rispetto ai 71 milioni previsti per il 2006 (CAGR del 25,8%).
Il conseguimenti di tali obiettivi reddituali consentirebbe di pervenire ad un ROE del 15,8% (+ 7,1 p.p.rispetto al 2006), un RAROC del 21,9 (+10,6 p.p.), ed un AVA di poco inferiore agli 80 milioni di euro.

Quanto ai volumi complessivi, gli impieghi medi dovrebbero crescere con un CAGR 06 -09 del 7,1% con una progressione più evidente sulla componente di medio-lungo, mentre la raccolta complessiva dovrebbe registrare un CAGR del 4,3% circa, derivante da una sostanziale stabilità del comparto amministrato e da una forte spinta commerciale sul versante gestito (CAGR 06-09 del 10,7%) in particolare gpm/gpf e polizze.

Tali risultati confermeranno le potenzialità di creazione di valore della Banca pur inserita in un contesto altamente competitivo, caratterizzato da una forte pressione sui margini e da una crescente attenzione alla qualità dei servizi offerti.

I mercati territoriali di riferimento saranno meglio presidiati e sviluppati attraverso il potenziamento e la razionalizzazione della rete distributiva; nei prossimi tre anni verranno aperti altri 24 sportelli, 5 nuovi Centri PMI, 1 Centro Enti e 2 Centri Private Executive. BAM potrà pertanto contare a fine 2009 su 319 sportelli, 25 Centri PMI, 9 Centri Enti e 15 Centri Private Executive.

Il potenziamento della rete distributiva, unitamente alla corretta applicazione dei modelli di servizio che regolano l'attività delle diverse piattaforme commerciali, basate sulla specializzazione distributiva multicanale per segmento di clientela, ci consentiranno di perseguire gli ambiziosi obiettivi di crescita della Banca Reale (al 2009 circa 550.000 clienti contro gli attuali 480.000) e, di conseguenza, delle quote di mercato.

Con riferimento all'assetto organizzativo, pur trovandosi BAM in una buona situazione di partenza (rapporto organico di Direzione Generale sul totale pari al 13,8%) sono previsti ulteriori interventi tesi a migliorare ulteriormente la macchina operativa ed a razionalizzare ed efficientare le strutture di supporto all'attività commerciale ( ulteriore snellimento della strutture di Direzione Generale ed ottimizzazione delle attività amministrative).
Attraverso tali interventi contiamo da un lato di migliorare la qualità dei livelli di servizio alla clientela (in particolare riducendo i tempi dei risposta) e dall'altro di liberare tempo professionale e quindi risorse da indirizzare, dopo adeguati interventi formativi, all'attività commerciale.

Particolare enfasi verrà inoltre posta alle politiche del credito ed al governo della qualità dell'attivo. Le principali linee di intervento riguardano l'implementazione (già avviata) e lo sviluppo di strumenti e processi per un più snello ed efficace presidio del rischio ed il ridisegno/decentramento delle autonomie deliberative anche in funzione di criteri "Risk adjusted". Tali interventi, oltre a migliorare la qualità del servizio consentiranno, a fine piano, una significativa riduzione del costo del credito: flussi CZ dall'attuale 0,80% allo 0,54%, rapporto sofferenze impieghi da 1,73% a 1,45%, provisioning da 28bps a 26 bps.

Grande attenzione verrà riservata alle risorse umane, il cui contributo sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi del Piano. Per il Personale sono previsti importanti investimenti di riqualificazione e formazione specialistica e manageriale, lo sviluppo di idonei sistemi di gestione dei "talenti" e sistemi di incentivazione anche di lungo periodo correlati alle performances quali-quantitative ottenute. Una particolare cura verrà riservata al personale di Rete.

Il direttore Pieri
Il direttore Claudio Pieri

Si tratta di un Piano Industriale sicuramente ambizioso che richiede un grande impegno da parte di tutti ed una forte accelerazione - un vero e proprio cambio di marcia - rispetto ai "trend" attuali.
Il successo del Piano non può prescindere, inoltre, da un rapido cambiamento dei comportamenti professionali che debbono essere maggiormente orientati alle logiche di "centralità del cliente" ed avere a riferimento non più soltanto obiettivi quantitativi ma anche qualitativi quali ad esempio il drastico abbattimento dei tempi di risposta, elevati livelli di consulenza, assoluta qualità del prodotti e servizi offerti, immagine (in particolare delle Filiali). In poche parole "QUALITA' TOTALE DELLA RELAZIONE CON IL CLIENTE" che dovrà essere costantemente monitorata e misurata attraverso analisi di CUSTOMER SATISFACTION.

In coerenza con queste linee giuda saranno predisposti ed avviati, in tempi molto rapidi, precisi piani operativi che, nei diversi ambiti di attività, coinvolgeranno tutto il Personale.
Gli obiettivi posti da Piano Industriale sono certamente sfidanti ma siamo certi che, con la partecipazione fattiva e convinta di TUTTA LA NOSTRA SQUADRA sapremo dare risposte in linea con le attese.

Buon lavoro.