FILODIRETTO7 - n. 3 del 11/8/2006
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MONTEPASCHI VITA PER L'ARTE
Restituito un altro capolavoro del cinquecento ai visitatori della capitale. Dopo la 'Loggia del Vasari' a Palazzo Venezia, tornano a risplendere gli affreschi di 'Amore e Psiche' a Castel Sant'Angelo, nel cuore di Roma.

Il progetto Montepaschi Vita per l'Arte , ormai giunto al suo 3° anno di attività, si snoda come un vero e proprio percorso le cui tappe sono rappresentate da opere di incalcolabile valore del panorama artistico della Roma rinascimentale. Dopo aver legato il proprio nome ai restauri della Loggia Vasariana a Palazzo Venezia ed alla sponsorizzazione tecnica di alcune mostre d'arte di portata internazionale, la Compagnia, in accordo con la Soprintendenza per il polo museale romano, ha individuato un altro capolavoro a cui legare il proprio brand: gli affreschi della sala detta di "Amore e Psiche" parte dell'appartamento farnesiano a Castel Sant'Angelo, così denominata per via degli affreschi che si dipanano lungo i quattro lati della Sala. Il fregio, semisconosciuto al grande pubblico, e bisognoso di un profondo intervento di restauro, racconta, in dieci riquadri, i momenti salienti della celeberrima favola narrata nell'Asino d'oro di Apuleio, ed è considerato da molti studiosi come esempio memorabile della mitologia greca trasposta in pittura. Con questo ciclo, assieme a quello dell'attigua Sala del Perseo, Piero di Giovanni Bonaccorsi detto il Perin del Vaga, pittore toscano come il Vasari, inaugurò lo stile mitologico destinato ad avere immensa fortuna in Italia e in tutta Europa nella seconda metà del Cinquecento. Il tipico stile di Pierino, leggerissimo, sommamente elegante e raffinato, dedito alla rappresentazione minuta e sofisticata, rifulge in questo ciclo, ed oggi, grazie al restauro effettuato, è di nuovo possibile ammirare i delicatissimi rapporti cromatici, il morbido chiaroscuro e l'intensità della descrizione dei personaggi.




Eliminata la patina che il tempo aveva steso sulla superficie degli affreschi, il restauro ha potuto restituire alle Storie di Amore e Psiche lo splendore originario, che già il Vasari vi riconosceva quando, nei suoi scritti, le indicava come "fregiature bellissime". E con il fregio, ritornato alla sua originaria cromia, si riconferma l'abilità e la fama di Pierin del Vaga, acclamato quale maestro supremo di questa nuova arte che mette un po' in ombra la tipica tradizione italiana della pittura religiosa, a favore di un clima laico e festoso che dimostra molto bene quale ricchezza di cultura ci fosse a Roma nel periodo immediatamente precedente l'avvento della Controriforma cattolica, che giungerà poco dopo la conclusione dei lavori di Pierino a Castel Sant'Angelo. La Sala, dall'inaugurazione tenuta il 14 giugno scorso, sarà per 3 mesi fruibile da tutti i visitatori del museo con un allestimento che permetterà di ammirare l'opera anche grazie a depliant esplicativi dell'opera e del restauro e luci posizionate per dare risalto alle strabilianti tonalità riscoperte permetteranno di individuare i dettagli dell'opera mentre su uno schermo al plasma sarà proiettato ininterrottamente un DVD video prodotto per l'occasione. Al termine di questo periodo la sala sarà riallestita con l'arredamento dell'epoca (anch'esso restaurato) così da ricreare, entro le sale dell'appartamento di Paolo III, l'unità del percorso di visita fino ad ora compromesso.