FILODIRETTO7 - n. 13 del 20/10/2006
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CARLO FRUTTERO: IL RITORNO DELLO SCRITTORE

Carlo FrutteroCarlo Fruttero è il Cliente più della filiale di Castiglione della Pescaia, Grosseto. Alla domanda sul perché ha scelto il Monte dei Paschi ha risposto raccontandoci di essere cliente da circa quarant'anni, da quando prese un mutuo per acquistare la sua casa di Castiglione.
Da allora è sempre rimasto un cliente della nostra banca.
Carlo Fruttero è originario di Torino, città in cui si trova la sua casa principale. Al momento, per motivi personali, vive a Castiglione della Pescaia dove dice di trovarsi bene per l'amore che ha verso la maremma.
Ci ha concesso quest'intervista in occasione anche dell'uscita del suo ultimo libro "Donne informate sui fatti", il primo che ha scritto dopo la scomparsa di Franco Lucentini, con cui ha condiviso anni di amicizia e di carriera.

Quando è nata in lei la passione per la scrittura e quando ha capito che questa sarebbe stata la sua professione?
"Mi è capitato durante la guerra. Ero scappato da Torino dove piovevano le bombe per andare nella casetta di mia nonna nel Monferrato. Questa casa era sotto un castello enorme che all'interno aveva una biblioteca meravigliosa, piena di libri di ogni genere e molto antica. I tre figli del proprietario erano miei amici e con loro ho cominciato a leggere di tutto. Così è nata la mia passione per la lettura, durante la guerra, in una biblioteca molto antica".

Carlo FrutteroDall'amore per la lettura all'arte di scrivere. Come è successo?
"Capita che dopo avere letto i lavori degli altri ti viene in mente una storia che potrebbe stare su, una storia scritta da te. E da lì parte l'istinto, il piacere, la gioia di raccontare".

Ma saper scrivere è una cosa che si può imparare o è una caratteristica innata che non si può apprendere?
"Saper scrivere non si può imparare e non si può insegnare. Forse si possono insegnare delle minime cose, ma nel suo complesso è una capacità molto personale.
Ci sono mille cose che fanno di te uno scrittore. Ognuno ha le sue componenti, le proprie caratteristiche e non credo che si possa dire come fare.
Per scrivere davvero bisogna arrivarci da soli".

Carlo FrutteroE quali sono le caratteristiche che rendono lei un grande scrittore?
"Quello che credo mi renda capace di scrivere è forse una certa leggerezza, l'ironia, una vivacità, il ritmo…sono tante le cose che differenziano ognuno di noi".

Parte della sua carriera è legata al sodalizio con Franco Lucentini. Cos'è che vi accomunava e che vi ha fatto unire e andare avanti per tanti anni?
"Ci univa il modo di prendere le cose, di prendere la vita. L'umorismo, lo scherzo, la vivacità, la voglia e la capacità di riderci sopra, di ridere degli altri e di noi stessi. La capacità di accettare via via quello che veniva dalla vita, dal mondo. Avevamo un atteggiamento simile, un modo di vedere il mondo che si somigliava. E poi ridevamo molto, scherzavamo molto. E tutto questo è fondamentale nella vita.
Per quanto riguarda il modo di scrivere insieme. Quello non si può spiegare".

Carlo FrutteroDopo la scomparsa di Franco Lucentini ha attraversato un periodo difficile, da cui è uscito grazie soprattutto all'aiuto della sua famiglia, delle sue figlie e dei suoi nipoti. Che cosa è successo?
"I miei nipoti e le mie figlie sono stati fondamentali.
Soprattutto i bambini. Perché i bambini sono aperti a qualsiasi cosa. Ti vengono a raccontare, chiedono. Ti fanno delle domande metafisiche meravigliose: "Che cos'è un sasso?", "Ma gli aerei quando volano picchiano nelle stelle?".
Di fronte a cose così tu pian piano ti fai un minimo curioso, ritrovi l'interesse per ciò che ti circonda.
Perché per i bambini tutto è possibile, tutto è miracoloso, tutto è straordinario e nello stesso tempo tutto è assolutamente plausibile.
Io mi sono divertito tantissimo con i miei nipoti.
E ho tenuto un diario su di loro. Da quando erano piccoli in avanti ho sempre scritto come crescevano, come parlavano, cosa imparavano. Ho raccontato ogni momento vissuto con loro.
È un diario scritto a penna di cui un giorno qualcuno farà le fotocopie perché voglio che ognuno di questi bambini abbia la sua copia e possa un giorno rileggere come era e cosa faceva da piccolo".

E come è stato ricominciare? Ritrovarsi davanti al foglio bianco e ricominciare a raccontare?
Copertina dell'ultimo libro di Carlo Fruttero - Donne informate sui fatti"E' una cosa che succede. Un giorno ti senti una specie di spugna. Se sei in buona forma raccogli tutto, assorbi tutto. Per te tutto diventa interessante, credibile.
Quando manca l'"appetito", manca la curiosità e niente cattura il tuo interesse, la tua attenzione.
E invece pian piano, o per via dei bambini o perché avevo un istinto vivo e più forte del piombo, ho cominciato a immaginare una nuova storia. E poi ho cominciato a chiedermi come metterla su, chi comincia, da dove…
E un mattino ho cominciato a scrivere della bidella. È venuta così.
Ho ancora il mio quaderno. Perché io scrivo a penna sul block notes acquistato dal tabaccaio. C'è la data sopra. Circa due anni fa la bidella comincia a parlare e da lì è venuto tutto il resto.
Le mie figlie poi mi sono state vicine e mi hanno incoraggiato. Trascrivevano la mia storia al computer e anche quando mi scoraggiavo, o mi sentivo stanco e volevo smettere, loro insistevano perché dettassi nuove frasi o riguardassi quello che avevo già scritto.
Carlo FrutteroE così io lo rileggevo, lo riguardavo e lo correggevo. E piano piano andavo avanti nella costruzione della storia e dei suoi personaggi.
Dopo la bidella è venuta la barista con il suo coniglio. Anche lei ripresa dalla realtà. Conosco veramente una ragazza con un coniglio; un altro tipo di ragazza, ma è lei che mi ha dato l'idea. È così che funziona. La realtà di tutti i giorni ti dà gli spunti, le idee che poi vengono cambiate e spostate e adattate al contesto della storia.
E dopo di lei è arrivata un'altra donna, e poi un'altra. E così ho capito che era meglio restare solo sulle donne e tenere fuori gli uomini.
Così è nato il mio ultimo libro e sento che è un libro con un gran ritmo, che ti fa venire voglia di girare pagina subito".

Progetti per il futuro?
"Chi può dirlo…magari scriverò "Uomini informati sui fatti" !