FILODIRETTO7 - n. 11 del 6/10/2006
Siete in: Home » Eroica: cronaca di una giornata di ciclismo d'altri tempi tra leggende dello sport, polvere, sudore e buon vino

EROICA: CRONACA DI UNA GIORNATA DI CICLISMO D'ALTRI TEMPI TRA LEGGENDE DELLO SPORT, POLVERE, SUDORE E BUON VINO

Raramente si incontra un simile feeling tra uno sponsor e l'evento sponsorizzato: questo è il caso dell'"Eroica", corsa ciclistica dal sapore antico e per gente "vera", che Domenica 1° Ottobre ha celebrato il suo decimo anniversario, con il sostegno della Banca Monte dei Paschi.
1.503 amanti della bicicletta, provenienti da tutti i Continenti, si sono ritrovati a Gaiole, tra le splendide colline toscane, per una corsa non competitiva accompagnata da cena conviviale con ribollita, fagioli, salsicce ed ottimo vino. Lo spirito che anima chi corre l'" Eroica" è per davvero "non vincere, ma partecipare": fare la propria "impresa eroica" cimentandosi con bici d'epoca, monopattini e persino velocipedi - ognuno secondo le proprie forze - con le varie distanze proposte dagli organizzatori (48 KM, 80 KM, 140 KM e 200 KM). L'importante è esserci, faticare e sudare, stare con gli altri e farsi vedere ognuno con la propria tenuta "d'altri tempi".
Ecco come ce la raccontano alcuni colleghi che orgogliosamente ci: dicono "noi c'eravamo"!

La partenza

Sono le 5 di mattina del 1 ottobre, c'è la nebbia a rendere più buia la notte di Gaiole in Chianti, e più "eroica" l'avventura che sta per cominciare. Dopo la firma di rito, i primi ciclisti lasciano la piazza del paese e spariscono nell'oscurità inforcando le bici dei nostri padri, quelle con il pedale a gabbietta ed il cambio a tre rapporti. Riemergeranno all'alba sulla strada bianca di Vagliagli, con le maglie di lana già intrise di polvere e sudore; è solo l'inizio, alcuni raggiungeranno Montalcino per far ritorno a Gaiole solo nel tardo pomeriggio, dopo aver percorso moltissimi chilometri sulle strade polverose delle crete senesi.
Ore 8,45 la piazza centrale di Gaiole è stracolma di ciclisti dall' aspetto di un tempo.

E' il via ai percorsi più brevi di 75 e 40 km, quelli dove lo stato di forma conta meno e c'è più tempo per parlare e raccontarsi. I nomi sulle maglie di lana hanno il sapore del ciclismo eroico quello di Binda Bartali e Coppi, ma anche quello della gente comune, dei ciclisti della domenica, che rispolverano per l'occasione la maglia del dopolavoro, del gruppo sportivo o del trofeo che nessuno ricorda più.

La corsa

Adesso tutti i 1500 partecipanti a questa decima edizione dell 'Eroica sono in sella sui meravigliosi percorsi delle terre di Siena, si formano gruppetti, senti parlare emiliano, piemontese, lombardo, vedi famiglie intere con bambini, c'è spazio pure per qualche nonno. C'è chi si improvvisa interprete con ciclisti australiani, inglesi e tedeschi. A destra un capannello di gente in soccorso di chi ha forato; nessuno viene lasciato solo, è spontaneo aiutarsi quando non corri contro il tempo, quando è la passione e l'idea del ciclismo dal volto umano che ti afferra.
Ore 12 sui quattro percorsi è tempo di rifocillarsi, di staccare un attimo e brindare con del buon vino, magari accompagnato da un piatto di ribollita. E' una festa, un tripudio dei colori e degli odori di questa terra, una magica alchimia di leggende, volti e storie.
Il tempo si è fermato, ma è già ora di ripartire per Gaiole.
Al traguardo i partecipanti arrivano alla spicciolata, ognuno in base ai suoi ritmi ed alle sue forze. E così il primo taglia il nastro alle 13,20 mentre l'ultimo lo fa verso le 20,00. Ma il tempo di arrivo non è importante ed, infatti, in tarda serata la festa si conclude con le premiazioni di rigore che vanno però, non ha chi è arrivato prima, ma a chi partecipa all'"Eroica" da più anni ed a chi a meglio incarnato lo spirito "eroico" correndo in monopattino od in velocipede.
E tutti torneranno il prossimo anno, con lo stesso entusiasmo, vogliosi di imparare nuove storie e conoscere nuovi amici.

Ci vediamo al traguardo…Bitossi e il montepaschino
"Franco: … permetti...?"
Sabato 30 settembre a cena, la cena prima dell'"Eroica" seduti ai tavoli ci sono centinaia di amanti dell'Eroica, il che vuol dire centinaia di bicchieri di Chianti levati al cielo, altrettanti cucchiai a divorare piatti di "Ribollita" e salsicce con fagioli, e qui le storie e i ricordi si rincorrono di tavolo in tavolo. Marcello - stimato collega (ndr.: De Luca) - rivanga nella Ribollita ma anche nei ricordi di trent'anni fa, quando era protagonista in molte gare nei circuiti agonistici laziali, cavando dal cilindro il rettilineo finale della gara di ciclo-cross nel '74 allo "Spallanzani" a Roma, quella dove i professionisti gareggiavano assieme ai dilettanti, dove i giovani potevano confrontarsi con i veterani, dove si puliva la bici sotto la cannella improvvisata. Mancano due giri al termine ed i primi si apprestano a sprintare. Marcello è un ragazzino che gareggia con i giganti. Uno di questi lo affianca, sgomita, vuole passare, ma lui non demorde anche se è doppiato, c'è una gara da terminare ed in gara si sente tra pari.
Volano parole, attimi di tensione "ci vediamo al traguardo…." " Vabbè aspettame.." risponde Marcello. Il gigante era Franco Bitossi, indimenticato campione del ciclismo vero; trent'anni dopo è qui a Gaiole, a poche sedie di distanza: ne nasce un forte abbraccio tra i due nel mezzo della cena degli eroici. Marcello, emozionato, è stato fotografato ed applaudito dai colleghi montepaschini che da vent'anni conoscono, ormai a memoria, questa storia.