FILODIRETTO7 - n. 4 del 18/8/2006
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SIENA A LUBIANA
Inaugurata nella città slovena una mostra sui capolavori dei maestri senesi

"Capolavori da Siena dal Gotico al Rinascimento" è il titolo della mostra inaugurata alla Galleria Nazionale di Lubiana il 7 luglio e che resterà aperta fino al 15 ottobre. E subito viene da chiedersi quali fattori abbiano portato nuovamente Siena a proiettare la sua immagine lontano.
Giovanni Bulinan - Sovrintendente per i beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto - spiega come l'idea di questo importante incontro-scambio culturale tra Siena e Lubiana sia nata durante una visita all'Ambasciatore Daniele Verga. Il progetto in origine era legato alla figura di Papa Piccolomini: la storia della città slovena si intreccia infatti con quella di Pienza per essere stata anch'essa designata sede vescovile dal pontefice Pio II nel 1461. Da questo dato iniziale sono poi derivati due eventi paralleli: una mostra dei capolavori dei maestri senesi e un convegno dedicato al paesaggio storico e alle sue trasformazioni.
Formano il corpus della mostra diciassette opere della Pinacoteca Nazionale di Siena (da Pietro Lorenzetti a Naddo Ceccarelli, Luca di Tommè, Taddeo di Bartolo, Andrea di Bartolo, Bartolo di Fredi, Martino di Bartolommeo, Sano di Pietro, Sassetta, Giovanni di Paolo, fino a Matteo di Giovanni e Francesco di Giorgio Martini); due biccherne e la grande pianta di Siena di Rutilio Manetti dall'Archivio di Stato di Siena; un codice miniato e un ostensorio dall'Opera della Metropolitana; quattro dipinti dei Mesi di Cristofano Rustici dal Comune di Siena; due vedute di Piazza del Campo di Giuseppe Zocchi dalle Collezioni del Monte dei Paschi di Siena; e infine la statua in terracotta di Jacopo della Quercia della Collezione Salini.
L'allestimento dei pezzi è organizzato in modo da far emergere lo stretto legame tra l'opera d'arte e il territorio: i capolavori vengono infatti ricondotti alla città che li ha ispirati attraverso l'impiego di immagini-fondali o videotrasmesse.
Bulina sottolinea come si sia così creata "un'occasione per la valorizzazione e la conoscenza del territorio senese, ma anche un importante momento di riflessione comune sul tema della tutela del paesaggio".

Articolo tratto da "La Voce del Campo"
Autore Sara Panichi
(pubblicazione n.15)